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Da S.Agata al pranzo in affaccio su Li Galli, per Torca

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Messaggio  Admin Ven Dic 28, 2012 12:22 am

"Da S.Agata al pranzo in affaccio su Li Galli, per Torca", Dicembre 2012
http://www.flickr.com/photos/91530018@N05/sets/72157632359796942/show/

organizzato dall'associazione GEN di S.Antonio Abate.


ISOLOTTO "LI GALLI"
e’ un minuscolo arcipelago ubicato poche miglia a sud della costiera sorrentina ma appartiene al comune di Positano ed è costituito da tre isolotti: Gallo Lungo, La Rotonda e Dei Briganti.
L’isolotto Gallo Lungo che ha una forma allungata che si estende per circa 400m, ed è il più grande dei tre ed è l'unico ad essere stato abitato fin dai tempi dei romani.
Da sempre ha esercitato un grande fascino, tanto da renderla ambita a molti personaggi famosi.
Nel 1924 il coreografo e ballerino russo Leonide Massine acquistò l'arcipelago, facendo costruire sulle rovine romane una magnifica villa dall'architetto francese Le Corbusier.
La proprietà passò poi ad un altro celeberrimo ballerino russo, Rudolf Nureyev, che l'acquistò nel 1989 e visse fino alla sua morte, avvenuta nel 1993, all’eta’ di 54 anni a causa dell’aids.
Il ballerino era omosessuale, e tra i tanti rapporti affettivi che ebbe con celeberrimi attori americani, era stato amante del famoso cantante Freddie Mercury.
Si dice che entrambi, pur di passare una notte d'amore insieme, in qualunque parte del mondo fossero, uno dei due prendesse un aereo per raggiungere l'altro.
L'arcipelago e’ attualmente di proprieta’ privata e fa parte dell'area marina protetta di Punta Campanella.
I tre isolotti de Li Galli, nell’antichità, secondo la fantasia del poeta greco Omero, rappresentavano il luogo mitico delle tre sirene:
Leukosia, Ligeia e Parthenope, figlie del dio greco Acheloo, una divinità fluviale.
Il termine Li Galli deriva dalla figura antropomorfica delle sirene.
Inizialmente venivano immaginate metà donna e metà uccello e dal loro aspetto pennuto, come quelle delle galline o dei galli, derivò questo termine Li Galli.
Poi secondo la fantasia popolare, vennero immaginate metà donna e metà pesce.
Le sirene, dalle loro rupi, attraevano i naviganti con i loro canti ammalianti poi, per effetto del gioco delle correnti e dei vortici le imbarcazioni, inevitabilmente, venivano trascinati sugli scogli con conseguente morte degli equipaggi.
Le tre sirene, essendo prese dal desiderio struggente di vedere le rive della costa sorrentina, il cui nome trae origine da sirenuse, appunto sirene, poi Sorrento, solcarono il mar Tirreno provenienti dallo Stretto di Messina, anticamente detto Stretto di Scilla e Cariddi, nomi dei due mostri mitologici ubicati ai lati dello Stretto, ed approdarono sullo sperone roccioso di Punta della Campanella.
Inoltre si narra, sempre dall’Odissea di Omero, di due navi che riuscirono a scampare questo triste destino: quella di Ulisse e quella degli Argonauti.
Ulisse, l’eroe di Itaca, non volle rinunciare a sentire il canto delle sirene e così, su consiglio dalla maga Circe, si fece legare all'albero della nave, ma solo dopo aver turato con della cera le orecchie dei suoi marinai: egli poté quindi estasiarsi al loro canto mentre la nave continuò indisturbata il suo cammino.
Anche la nave degli Argonauti si salvò grazie alle doti canore di Orfeo che prese a suonare la lira, surclassando il canto delle sirene.
Le sirene, rimaste amareggiate dalla loro sconfitta, si suicidarono gettandosi in mare dall’erto dirupo del promontorio sorrentino e i loro corpi, secondo la narrazione di Omero, furono trasportati dalle onde, fino al vicino isolotto Li Galli dove furono tramutate nelle attuali tre grosse roccie.
Invece secondo il poeta greco Licofrone dell’isola Eubea, i corpi delle tre sirene furono trasportate in disparati luoghi: Leukosia fu trascinata fino a Punta Licosa che chiude a Sud il golfo di Salerno,
Ligeia alla vicina Punta Campanella
Parthenope a Napoli, sepolta presso le pendici del colle di Pizzofalcone, di fronte al Castel dell’Ovo.
Nel 1225 l’isolotto Li Galli venne donato da Federico II di Svevia al monastero di Positano denominandole "tres Sirenas quae dicitur Gallus".
Attualmente i Tre Isolotti appartengono all’albergatore Giovanni Russo, patron dell’Hilton Sorrento Palace, dal 1993, cioè dopo la morte del ballerino Rudolf Nureyev.
Furono comprate all’asta per circa 5 miliardi di vecchie lire.
Oggi la proprietà de Li Galli, secondo i giornali statunitensi, avrebbe un prezzo 10 volte superiore a quello di acquisto.

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