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Vigneti e Contrade di Tramonti, e Bagni a Maiori

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Messaggio  Admin Dom Set 23, 2012 11:18 pm

"Vigneti e Contrade di Tramonti, e Bagni a Maiori"
http://www.flickr.com/photos/87543812@N05/sets/72157631605596506/
(puoi cliccar su Slideshow)


TRAMONTI (SA) +4100 tramontini oppure tramontani
Sorge in una delle valli interne dei monti Lattàri e degrada verso il mare della costiera.
E’ definita “il cuore verde della costa d’Amalfi”
Tramonti prende il nome dalla sua configurazione geografica e cioè frà due monti, dal latino Terra intra montes.
La sua fondazione si deve forse ai picentini, dell’antica di Picentia dell’odierna Pontecagnano i quali, dopo essere stati sconfitti dai romani, si rifugiarono sparsi sui diversi monti, tra cui quelli dei monti Lattàri ove iniziarono a fondare i primi casali dell'odierna Tramonti.
La città è strettamente legata ad Amalfi in quanto era una delle otto terre che appartenevano all'allora Repubblica marinara Amalfitana.
Successivamente Tramonti fu feudo del famoso medico della scuola medica salernitana Giovanni da Procida.
Tramonti é terra di venti, infatti Flavio Gioia, perfezionatore della bussola, impresse il nome di questo paese al vento del nord: Tramontana.
Il territorio di Tramonti è costituito da ben 13 frazioni, la cui sede comunale è nella frazione di Polvica, e 10 località.
--frazioni:
Campinola, Capitignano, Cesarano, Corsano, Figlino, Gete, Novella, Paterno Sant'Arcangelo, Paterno Sant'Elia, Pietre, Polvica, Ponte, Pucara.
--altre località:
Serafina, Licinato, Licinatiello, Vitacchia, Piano della Licina, Accavello, Francesca, Grottone, Tuoro, Faggetto.
--Comuni contigui di Tramonti:
Cava de' Tirreni, Corbara, Lettere, Maiori, Nocera Inferiore, Nocera Superiore, Pagani, Ravello, Sant'Egidio del Monte Albino.
--Tramonti, gall.foto
http://www.fotoeweb.it/sorrentina/Tramonti%20Salerno.htm

PALIO e CORTEO STORICO di TRAMONTI
la manifestazione si tiene nel mese di luglio e si propone di rievocare la venuta del re Ferrante (Ferdinando I D'Aragona) in terra di Tramonti in occasione del conferimento del titolo:
“NOBILES VIRI”
ai suoi abitanti per averlo aiutato nella lotta contro i suoi avversari, i D'Angiò, che cercavano di spodestarlo, rievocando non solo i costumi dell' epoca, ma anche le tradizioni culinarie attraverso un percorso gastronomico medievale nell'ultima serata della manifestazione.

Luoghi di Interesse di Tramonti:
--convento S.Francesco, fraz.Polvica, fu fondato nel 1474 dai padri francescani, e presenta al suo interno un trittico in bassorilievo e degli affreschi del Bocchetti.
--cappella rupestre, fraz.Gete, fu eretta tra l'VIII e il XII secolo, di stile gotico con tratti romanici, dedicata a S.Michele Arcangelo. http://www.costieraamalfitana.com/sapvede.php?id=37
--chiesa S.Pietro, fraz. Figline, risalente all’VIII secolo, possiede l’abside di stile bizantino, e due absidi laterali con affreschi.
--eremo S.Caterina
--antico monastero S.Giuseppe e S.Teresa dentro il quale le religiose crearono un infuso di erbe denominato Concerto.
--chiesa dell’Ascensione (fraz.Paterno)
Curiosità:
--Tramonti è la sede principale della Comunità Montana.
--Tramonti è rinomato per i bravi pizzaioli, che hanno avuto consenso anche all’estero, e per lo storico liquore Concerto.

LIQUORE o ROSOLIO CONCERTO, è tra le più antiche ricette della costiera amalfitana, se non il più antico.
La sua invenzione sarebbe attribuita o ai monaci del convento di S.Francesco o dalle religiose del monastero di S.Giuseppe e Santa Teresa in fraz.Pucara.
Si ottiene con la macerazione di 12 ingredienti, da cui deriva il nome Concerto, tra erbe e spezie quali liquirizia, finocchietto, chiodi di garofano, noce moscata, cannella, stella alpina, mentuccia, anice stellato, anice volgare, coriandoli, ginepro, sandalo rosso, calamo.
Tali erbe e spezie vengono lasciate macerare per 40 giorni in alcool.
In seguito l’infuso viene filtrato ed aggiunto di uno sciroppo preparato con acqua, orzo, caffè, zucchero, ed eventuali aggiunte di bucce di arancia e limone.
Poi lasciato bollire fino a fargli raggiungere la giusta densità.
Infine dopo l’imbottigliamento è necessario lasciare maturare il rosolio almeno 2 mesi prima di consumarlo.
Si presenta così di colore scuro, con gradazione alcolica di ca 30° e dalle spiccate proprietà digestive.
http://www.salernoturismo.it/visualizza.php?primo_livello=menu&id_livello=873&id_prodo=1864 foto liquore
http://www.comune.tramonti.sa.it/index.php?action=index&p=382 foto liquore

VINI DOC di TRAMONTI
Tramonti è rinomata soprattutto per la produzione di vini doc che hanno avuto riconoscimenti negli anni attorno al 2005.
Costa d’Amalfi Tramonti Rosso dalle uve Piedirosso 40% - Tintore 60%,
Costa d’Amalfi Tramonti Bianco dalle uve Falanghina 60% - Biancolella 40%,
Costa d’Amalfi Tramonti Rosato dalle uve Sciascinoso 40% - Piedirosso 60%.
Grappa di Tramonti
Colle Santa Marina
Passion
Colli di Salerno IGT Piedirosso
http://www.giuseppeapicella.it/chisiamo.html Elenco vini doc di Tramonti
“A’ Scippata Riserva” è un altro vino di Tramonti che ha avuto un forte riconoscimento.
Il nome Scippata deriva dalla vigna che lo produce che è stata letteralmente rubata alle rocce della collina impervia che fu sbancata per ricavare i terrazzamenti.
http://www.tramontipizza.org/enologia/scippata.htm


RUDERI CASTELLO MONTALTO su M.CIVITA di TRAMONTI
il castello di Montalto, costruito intorno al X secolo su m.Civita, fu eretto dai cittadini di Ravello a protezione dell'accesso al territorio amalfitano attraverso il Valico di Chiunzi.
Ancora efficiente durante il regno di Ladislao di Durazzo, fu distrutto in seguito alla ribellione degli abitanti di Tramonti al regio potere e di esso non è rimasta traccia.
Durante il periodo aragonese, per opera di Raimondo del Balzo Orsini principe di Salerno, furono costruiti attorno al 1457 un nuovo castello in frazione Pollica, e una torre sul Valico di Chiunzi.
Il castello era fortificato da 7 bastioni di forma quadrata e comprendeva vasti appartamenti, scuderie, serbatoi per la raccolta delle acque piovane, sotterranei e prigioni, la chiesa di S.Maria la Nova, tutti racchiusi in un perimetro fortificato.
Del castello e della chiesa non ne rimangono nulla e all’interno delle sue mura è situato il cimitero.


MAIORI +5700maioresi
Situato all’imbocco della Valle di Tramonti, a metà strada tra Amalfi e Salerno.
Le sue origini risalgono più probabilmente all’epoca longobarda, o forse ai tempi dei romani. In passato la cittadina era chiamata Rheginna Maior, dal nome del fiume Reginnolo o Reginuolo, che attraversava la zona, il cui nome era contrapposto a Rheginna minor, riferita alla vicina Minori.
Nel medioevo Maiori fece parte del Ducato napoletano fino al IX sec quando, saccheggiata dal duca di Benevento Sicardo, entrò a far parte della confederazione delle città costiere della Repubblica Amalfitana.
Nella Repubblica marinara, Maiori fu il cuore mercantile, sede dell'ammiragliato e della dogana.
A difesa della città furono erette due linee concentriche di mura: la cinta esterna, il Baluardo di San Sebastiano, si estendeva dalla Rocca di Sant'Angelo fino al monte Brusario.
La cinta era munita di merlature e di sei torrette circolari e si apriva sulla spiaggia con una porta dotata di ponte levatoio. Antistante alle mura vi era un fossato che all'occorrenza veniva riempito d'acqua deviando il corso del torrente.
Vi era poi una seconda cinta pedemontana, da qui via Pedamentina, articolata da una serie di 9 torrette.
All'interno di questa cinta si trovava il castello di San Nicola de Thoro Plano adibito ad estremo rifugio.
Gran parte delle fortificazioni, tra cui il Baluardo di S. Sebastiano e la Rocca di S.Angelo, vennero distrutte dai rivali pisani nel 1135.
Nel 1204 fu ritrovata, secondo una leggenda, sulla spiaggia la statua lignea della Madonna, denominata S.Maria a Mare. Un’altra tradizione è legata alla Madonna delle Catene, perché sciolse le catene ad alcuni maioresi incatenati dal pirata Barbarossa che aveva saccheggiato la città.
Gli incatenati riuscirono a sfuggire durante la deportazione verso Costantinopoli e, ritornati in patria, offrirono le catene alla Madonna che ancora li cingevano.
Le fu così edificata la cappella che ancora oggi si vede lungo il Corso Reginna.
Nel 1622 Maiori fu elevata a città regia per la sua importanza portuale.
Nel 1735 e nel 1773 si abbatterono sulla città due violentissime alluvioni.
La fede popolare vuole che Maiori sia scampata alla distruzione grazie all'intercessione di S. Maria a Mare.
A ricordo, ogni anno la terza domenica di Novembre si celebra la festa patronale, portando in processione la statua della Madonna.per le strade della città.
Nel corso della II guerra mondiale, avvenuto lo sbarco degli alleati anglo-americani tra Maiori e Salerno, nel paese fu fissato il quartier generale nel palazzo Mezzacapo, mentre una delle chiese fu adibita ad ospedale per i militari. Nell’Ottobre 1954 si abbattè sulla città un’altro alluvione, di portata eccezionale.
Le acque del torrente Reginna si gonfiò e straripò più volte, portandosi via buona parte delle borgate alte, facendo crollare le facciate di alcuni palazzi lungo il suo corso.
La ricostruzione del dopo-alluvione stravolse quasi completamente la città conferendole l’attuale aspetto urbano.
Maiori vanta uno dei migliori tenori di vita in Campania. Nel 1996 il paese, assieme alla costiera amalfitana, è dichiarato dall’Unesco patrimonio mondiale dell’Umanità.

--PALAZZO MEZZACAPO
situato al centro del Corso Reginna, fu eretto nel 1800 dalla famiglia Mezzacapo.
Di notevole rilievo sono i giardini, oggi villa comunale, unici nel loro genere sia per la bellezza delle varietà dei fiori sia per la caratteristica suddivisione a croce di malta fortemente voluta da Filippo Mezzacapo.
Egli fu cavaliere di Malta e volle abbandonare l'ordine per sposarsi e perpetuare la dinastia.
I caratteristici vialetti si affacciano su vasche interrate, tutte comunicanti tra loro, percorse da una diramazione del Reginna.
Dal giardino-cortile si accede nel palazzo, varcando il grande portone di legno intagliato, dietro il quale si snodano due scaloni marmorei che conducono al primo piano, fino al 2009 sede del Comune.
La più grande attrattiva del palazzo interno è il salone di rappresentanza: ricco di specchi e stucchi ed è sovrastato da un soffitto affrescato con il "trionfo degli olimpici", su quale si scorgono alcuni buchi di pallottole, memori del tempo dell'occupazione alleata.
Durante il periodo post bellico il salone veniva utilizzato dai maioresi bene in vista per feste da ballo.

--CASTELLO S.NICOLA de THORO-PLANO
sorge sulla sommità del colle che domina le contrade Accola e Carpineto.
L’edificio è denominato Thoro-Plano perché racchiudeva nelle sue mura, un'antica chiesa dedicata appunto a S.Nicola de Thoro-Plano. La struttura, in realtà, era adibita non come dimora protetta e trincerata di un signore feudale ma una piccola fortezza eretta come estremo rifugio in caso di espugnazione del baluardo di S.Sebastiano.
All'interno della rocca, che fu restaurato ed ampliato dai duchi Piccolomini, si trovavano caserme e ricoveri, magazzini e cisterne; inoltre era presente una sorgente che assicurava l'approvvigionamento di acqua.
L'edificio conserva ancora la forma originaria, con un perimetro rettangolare che si sviluppa per circa 550 metri.
Le cortine, munite di feritoie e contrafforti, sono intervallate da nove torrette cilindriche alte circa 8m.
http://www.costieraamalfitana.com/sapvede.php?id=15

--BALUARDO di SAN SEBASTIANO
sono visibili, all’incrocio tra Via Casa Mannini e Via Nuova Chiunzi, i resti della torretta circolare del baluardo di S.Sebastiano.
L’attuale livello di calpestio è di molto elevato rispetto all’originale.
Nel corso dei secoli la lunga muraglia, che serviva da difesa della cittadina, sono andati perduti. Inoltre Maiori era costellata di torrioni, oltre che del castello di Thora-Plano, anche lungo la fascia costiera, di cui ne rimangono torre dell’Annunziata, torretta Mandina, torre dell’Aquarulo, torre S.Spirito, torre Revigiana e torre del Tummolo (dialettale di tumulo) dove la leggenda vuole che raccolga le spoglie del feroce saladino Kheir-Eddin, detto il Barbarossa .
Morì qui durante una battaglia e i suoi fidati uomini lo vollero seppellire nella torre per fargli guardare per sempre il suo amato mare..
http://www.maiorihotel.it/baluardo.html


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