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Costiera Sorrentina e Punta Campanella, da Villa Fondi di Piano

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Costiera Sorrentina e Punta Campanella, da Villa Fondi di Piano Empty Costiera Sorrentina e Punta Campanella, da Villa Fondi di Piano

Messaggio  Admin Mer Mag 08, 2013 10:14 am

Gall.foto:
http://www.flickr.com/photos/95416114@N04/sets/72157633431070787/


PIANO DI SORRENTO (NA) 13mila carottesi-cassanesi
Il territorio di Piano di Sorrento, ubicato ai piedi del monte Vico Alvano, fu frequentato sin dall’epoca preistorica come testimoniano le scoperte, tra gli anni 1956-1969, delle necropoli in loc.Trinità nella zona alta di Piano e nella zona fra i Colli San Pietro-l’inizio della costa amalfitana con tre diverse grotte, denominate La Porta, di Mezzogiorno ed Erica.
La manifattura dei reperti ritrovati nelle necropoli apparteneva alla cosidetta cultura o facies del Gaudo.
Gaudo è il nome di un’area abitata nell’età preistorica, localizzata vicino al sito archeologico di Paestum.
Altri luoghi principali in Campania con la diffusione della cultura del Gaudo sono state scoperte a Napoli, Buccino, Eboli, Mirabella Eclano, Caiazzo, etc..
Dopo essere stata colonizzata dai greci e dagli osci, Piano fu conquistata dai romani sotto il nome di Planities o Planum, che significa pianura, per il suo aspetto pianeggiante, prima come colonia poi come municipium.
Da allora Piano condivise le stesse sorti della vicina Surrentum.
Il territorio della penisola sorrentina rientrava nella confederazione di città amministrate da Nuceria che comprendeva anche Alfaterna, Surrentum, Pompei, Stabia ed Ercolano. Circolavano monete sulle quali era scritto Nuvkrinum Alafaternum.
Per la loro bellezza e amenità divennero luoghi di villeggiatura per l’otium dei patrizi costruendovi le loro splendide ville.
Nelle zone dette Forma e Formiello, attraversava l’acquedotto romano che convogliava le acque dalla fonte San Massimo fino a Sorrento.
A quell’epoca il luogo era rinomato per la produzione del vino, celebrato dai famosi poeti latini Marco Valerio Marziale e Publio Ovidio Nasone.
Dal 420 dc Piano di Sorrento ebbe una sua sede arcivescovile.
Fra il IX e XI sec Piano appartenne al ducato bizantino, poi divenne normanna e quindi sveva.
Sul finire del XVIsec Piano comprendeva Meta e Sant’Agnello.
In epoca borbonica, gli abitanti, stufi della plurisecolare sottomissione al potere di Sorrento, aderirono alla rivolta della Repubblica Partenopea filo-francese del 1799 contrapponendosi alla Sorrento filo-borbonica.
Dopo alterne vicende, nel 1808, periodo del dominio francese a Napoli, Piano ottenne finalmente la separazione da Sorrento con un decreto del re Giuseppe Bonaparte, fratello maggiore di Napoleone.
Nel XIXsec Piano fu una città importante a livello nazionale e oltre, grazie alla fiorente agricoltura, in particolare agrumi e noci, che venivano esportati all’estero, grazie all’industria tessile che produceva pregiati guanti e calze di seta coi propri bachi da seta allevati nell’inusuale luogo marinaro, principalmente per gli ecclesiastici, per i gruppi folkloristici della tarantella e per gli artisti del teatro San Carlo di Napoli.
Grazie soprattutto al cantiere navale di Marina di Cassano, la più antica marina mercantile del Regno di Napoli, per la quale Piano passò alla storia, costruita da audaci armatori quali Ciampa, Cacace, Starace, Di Martino e Lauro.
Il cantiere navale di Marina di Cassano riuscì a soddisfare le committenze della Francia, Nord America, Argentina, Russia, Egitto etc.
La marina mercantile esisteva già nella metà del XIVsec insieme all’istituzione di una scuola nautica, tra le più antiche d’Italia.
La scuola nautica, tutt’ora esistente, detta istituto tecnico nautico Nino Bixio, si trova nell’antico convento di Santa Teresa che conserva l’antico chiostro. Ancora oggi la scuola prepara validi costruttori navali, ufficiali, capitani, macchinisti e capitecnici.
Nel giugno 1933 il principe Umberto di Savoia assieme alla moglie Maria Josè fecero visita all’istituto per lo scoprimento di una lapide dedicata agli ex allievi caduti nella prima guerra mondiale.
Dopo l’Unità d’Italia del 1860-61 fu aggiunto al nome Piano il termine di Sorrento, dal re Vittorio Emanuele II per la vicinanza alla famosa città. In epoca fascista fu riannessa per brevi anni a Sorrento assieme ai comuni di Meta e S.Agnello, poi di nuovo ripristinati i confini originari del 1808.
Oggi l’economia di Piano di Sorrento si basa sulla pesca, sull’agricoltura che fornisce alcune aziende conserviere e soprattutto sul turismo.

CURIOSITA’
--I cittadini vengono chiamati carottesi o cassanesi in due distinte zone, i cui termini sono nati a seguito della vicenda di un terremoto avvenuto nel XVIsec. I carottesi abitano nella zona soprannominata Caruott che deriva a sua volta dal dialetto Cca è ruott, ovvero qua è rotto, per i gravi danni del paese riportati in seguito al terremoto. In contrapposizione, vi è la frazione di Cassano il cui termine deriva da Ccà è san, ovvero qua è sano, perchè non vi fu alcun danno in seguito al terremoto.
--Piano di Sorrento comprende le frazioni risalenti ai vecchi casali dell’epoca aragonese: Mortora, Marina di Cassano, Colli San Pietro, Trinità, San Liborio e Legittimo (dove cè bella torre merlata che orna vecchio palazzo Sangiovanni).
--Piano di Sorrento è ai piedi dell’oasi di protezione naturale del m.Vico Alvano
--Selva di Santa Caterina di 2 ettari, costituito soprattutto da castagne, è accessibile da via Lavinola.
--Nel 1906 venne inaugurata la linea elettrica tranviaria Castellammare-Sorrento, passando per Piano di Sorrento.
--Nel 1948 venne inaugurata la linea Circumvesuviana.
--Nella Settimana Santa si effettuano i riti di processione della Passione di Cristo dalle confraternite per le strade, con volti incappucciati.
--Nel territorio di Piano di Sorrento ben tre erano le torri di difesa contro le barbarie dei saraceni, costruite dal vicerè spagnolo don Pedro de Toledo.
--Piano ha dato tra i natali Achille Lauro, grande armatore, è stato sindaco di Napoli e presidente della squadra del Napoli.
--Villa Lauro costruita sul finire del XVIIIsec da Antonino Lauro, con un piccolo giardino. E’ considerata una delle migliori espressioni di architettura neoclassica in Campania. Oggi è sede di una società di navigazione.


MUSEO ARCHEOLOGICO GEORGE VALLET
in Villa Fondi-De Sangro
fu costruita nel 1840 da Giovanni Andrea De Sangro, principe di Fondi e di Sansevero.
La famiglia De Sangro, una delle più prestigiose e vicine alla corona reale dei Borbone, aveva come antenato l’alchimista Raimondo De Sangro vissuto a Napoli, colui che, secondo le dicerie, conduceva asperimenti su cadaveri per studiarne gli esiti.
La villa è dotata di ampio parco a picco sul mare, ricco di essenze arboree che se ne contano ancora oggi fino a 250 specie.
Il parco ha un pino monumentale di circa 200anni, poi camelie, gardenie, sterlizie, oleandri, magnolie, banani, carrubi, lecci, cipressi, tassi etc che lo rendono uno dei giardini più belli della zona, alla pari di Villa S.Lucia a C.mmare di Stabia, di Rufolo a Ravello e dell’orto botanico di Napoli.
La villa si presenta in stile neoclassico, con pianta rettangolare e disposta su due piani. Essa, danneggiata dal terremoto del 1980, è stata ricostruita, ed è oggi di proprietà comunale con sede a Museo archeologico fondato da George Vallet, che conserva reperti di epoca preistorica rinvenuti sia nella fraz.Trinità, relativi alla cultura del Gaudo, detta anche facies del Gaudo, sia nelle tre grotte situate tra Colli San Pietro e Positano, e resti delle lussuose ville marittime romane della costiera sorrentina come Vico Equense, Capo di Sorrento, Marina di Lobra e Capo di Massa Lubrense.
http://www.sorrentodreaming.it/cosa-vedere-sorrento/museo-archeologico-piano-di-sorrento/


ELENCO VILLE ROMANE LUNGO LA PENISOLA SORRENTINA
Villa di Pipiano, con ninfeo lungo 24m e ricostruito nel Museo G.Vallet(a sx del convento della Lobra di Massa Lubrense)
Villa di Pollio Felice, un ricco puteolano, con tracce dell’approdo
Villa di Agrippa Postumo, a Sorrento(Hotel Syrene) (con snorkeling ai resti di ninfei e peschiere )
Villa di -----, a Sorrento (peschiera romana nella grotta di D.Giorgio ai piedi della falesia sotto alla Villa Tritone
Villa di ------, con resti di piscine per allevamento pesci, dei Cappuccini a Sant’Agnello(Hotel Corallo)
Villa di -----, a Capo di Sorrento
Villa di -----, del Portiglione a Massa Lubrense
Villa dei Bagni della Regina Giovanna
Villa di -----, loc.Villazzano di Massa Lubrense (occupava tutta Capo Massa con giardino, ninfe e grotte artificiali)
Villa di -----, di Punta San Lorenzo a Massa Lubrense
Villa di -----, con resti di cisterne e d’approdo sull’isolotto Gallo di fronte Marina del Cantone
Villa di------, con ninfei ricavati in anfratti naturali e lo scivolo tagliato nella roccia per tirare a secco le barche sull’isolotto d’Isca di fronte al Fiordo di Crapolla.
Villa romana di Fontanella di cui restano tratti di opus reticulatum
Villa romana della Chiaia
Villa romana di Capo Nasto
http://www.archeoguida.it/005227_massa-lubrense-na-ville-romane.html http://www.sorrentoholiday.info/italian/villeromane.htm



PUNTA CAMPANELLA
e’ l’estrema propaggine della penisola sorrentina, sovrastata dal m. S.Costanzo, una delle vette della catena dei m.Lattàri e ricade nel territorio comunale di Massa Lubrense. Essa e’ situata tra la Baia di Jeranto e la Cala di Mitigliano e segna il limite dei golfi di Napoli e di Salerno.
In Campania oltre ai due golfi, vi sono altri due, quello di parte di Gaeta e quello di Policastro.
Sul luogo i greci vi edificarono un tempio dedicato alla dea Athena mentre i romani costruirono il santuario dedicato alla dea Minerva. I ruderi del tempio della dea Athena si trovano a sud della torre angioina, mentre quelli del santuario della dea Minerva sono riconoscibili su cinque diversi terrazzamenti situati a nord della torre stessa.
Ad altezza del quarto terrazzamento, verso est, si conserva tuttora un tratto di gradinata scolpito direttamente nella roccia che discende all'antico approdo dal quale salivano i naviganti greci prima e romani poi.
Ancora oggi si vedono i gradini scavati nella roccia che conducevano al porto usato dall’imperatore Tiberio per raggiungere Capri.


VIA MINERVIA
Tra Punta Campanella e Termini, frazione di Massa Lubrense, si scorgono tracce della famosa Via Minervia, tanto decantata dai poeti Ovidio Nasone e Papinio Stazio, e descritta da geografi e storici, sia greci che romani, come Pomponio Mela, Strabone, Tito Livio, Plinio il vecchio, Tacito e Claudio Tolomeo.
L’antica strada, secondo gli studiosi, attraversava la penisola sorrentina e arrivava fino all’antica Nuceria.
Tracce anche di un acquedotto romano che portava acqua, proveniente dalla collina di oc.Deserto, al tempio di Minervia, alla villa imperiale di Tiberio e ai presidi militaria collocati sull’estrema propaggine di Punta Camapanella.

CURIOSITA’
--Di fronte a Punta Campanella, dell’isola di Capri, si osserva il cosidetto "Salto di Tiberio" da cui l'imperatore, secondo alcuni storici romani, faceva gettare i traditori di Roma. Sull'isola infatti soggiornò, amministrando l'Impero per un decennio, nella sua Villa Jovis.
--Torre di Minerva, detta anche Torre di Punta Campanella, fu fatta costruire da Roberto d'Angiò nel 1335 affidando i lavori a un tal Marino Giraccio di Vettica Maggiore. La Torre, distrutta dai turchi in una delle loro incursioni, fu completamente rifatta nel 1556 in posizione più elevata: poco più in basso si notano i resti di una costruzione circolare che doveva essere la vecchia torre angioina. Attualmente è priva del corpo di guardia superiore e di tutto il coronamento con le caditoie. Era in comunicazione con la vicinissima Torre di Fossa di Papa e la Torre di Montalto.
--Torre di Fossa Papa, detta anche Torre di Termini, fu costruita nel 1567.
Entrambe le Torri di Minerva e di Fossa Papa avvistavano le navi dei pirati saraceni ed annunciarne il pericolo al suono di una campanella, da cui il nome di Punta Campanella.
http://www.sorrentoholiday.info/italian/leggenda-campana.htm leggenda della campana
Inoltre facevano parte di un più esteso sistema difensivo di avvistamento costituito da 379 torri che lambivano le coste del Regno di Napoli, costruendo o ristrutturando torri già esistenti, a seguito dell'invasione dei turchi del 1558.
Erano posizionate generalmente a circa un miglio di distanza l'una dall'altra e si distinguevano in torri cavallare o di allarme, di difesa e guardiole.
Nel 1808 Gioacchino Murat vi piazzò i suoi uomini per l'assedio di Capri, tenuta dagli Inglesi.
--Tutta l’area delle colline attorno a Punta Campanella e’ ricoperta dagli arbusti della tipica macchia mediterranea: il mirto, il carrubo, la roverella, il lentisco e l’euforbia.



EPIGRAFE RUPESTRE IN LINGUA OSCA
--Ai piedi dello strapiombo roccioso si è rinvenuto un epigrafe rupestre in lingua osca del IIsec ac, scolpita direttamente sulla roccia. Essa fu scoperta nel 1985 dal prof. Mario Russo e menziona i nomi dei tre meddices minervii (magistrati di Minerva) che appaltarono i lavori di costruzione dell’approdo e della scala.
http://www.sanniti.info/puntcamp.html
http://www.sorrentoholiday.info/italian/epigrafe.htm

Le 3 più importanti Tabule Osche nel Centro-Meridione:
Tavola di Agnone http://www.sanniti.info/smagnon.html
http://www.morronedelsannio.com/la_tavola_di_agnone.htm
Cippo abellano di Nola http://www.sanniti.info/smcippus.html
Tavola Bantina di Oppido Lucano http://www.sanniti.info/smbantin.html



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