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Ciclovia del Volturno, bagni a Prata S. e ruderi Badia della Ferrara

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Ciclovia del Volturno, bagni a Prata S. e ruderi Badia della Ferrara Empty Ciclovia del Volturno, bagni a Prata S. e ruderi Badia della Ferrara

Messaggio  Admin Sab Ago 25, 2012 5:39 pm

"Ciclovia del Volturno, bagni a Prata S. e ruderi Badia della Ferrara", Agosto 2012
http://www.flickr.com/photos/85763518@N03/sets/72157631235989652/

CICLOVIA DEL VOLTURNO
nasce dall’idea di uno degli appassionati cicloescursionisti dell’associazione MTB Volturno con sede a Vairano Patenora (CE).
La Ciclovia, completata e inaugurata nel Giugno 2011, è un percorso ciclabile che utilizza quanto più possibile strade secondarie, meno trafficate, e più vicine possibile al corso del fiume Volturno.

La ciclopista ufficiale, lunga circa 144,500 km, attraversa le province di Isernia e Caserta, da Rocchetta al Volturno fino a Capua, per un totale di 28 comuni.
Ma, volendo, ci si arriva fino alla foce del Volturno per altri 71km ca con 22m di dislivello.

Il percorso inizia esattamente dalle sorgenti del Volturno, collocate alle pendici del monte Azzone, in territorio comunale di Rocchetta al Volturno.
Da quota 567m, termina sul ponte del Volturno appena fuori centro storico di Capua a quota 28m.
Presenta alcuni saliscendi abbastanza ripidi nel territorio comunale di Colli al Volturno e basse pendenze nei comuni di Ruviano e Castel Campagnano.
Il fondo stradale è in gran parte asfaltato, alcuni tratti in sterrato, percorribile più con la mountain bike che con la citybike.

Il paesaggio, nella prima parte, è caratterizzato dall’estremità di tratti montuosi delle Mainarde del Parco naz. d´Abruzzo, per degradare fino a Capriati al Volturno.
Dopo alcuni saliscendi, dal comune di Capriati al Volturno si attraversa il tratto pianeggiante dei comuni di Venafro, loc.Pontereale(o Ponte del Re), Sesto Campano, Presenzano, Vairano P. Pietravairano sulla riva destra.

Da Pontereale (sito in comune di Ciorlano, al confine tra le due regioni), si può percorrere come variante il tratto della riva sinistra (tabelle segnaletiche della ciclovia) che attraversa i territori comunali di Ciorlano, Pratella e Ailano per ricongiungersi con il percorso della riva dx nel comune di Vairano Patenora.
Si prosegue poi per territori di Pietravairano, Raviscanina, S.Angelo d´Alife e Alife.
Dopo Alife, Gioia Sannitica e i saliscendi di Ruviano e Castel Campagnano, passa quindi per la parte pianeggiante di Caiazzo, fino a raggiungere Capua.
Attualmente è l’unico percorso cicloturistico, a così lungo raggio, con segnaletica nel Centro-Sud Italia.
http://www.cicloviadelvolturno.it/web/index.php/home.html
www.mtbvolturno.it


RUDERI BADIA DELLA FERRARA
è situata nel territorio comunale di Vairano Patenora.
La Badia risulta tra le prime, se non la prima, struttura cistercense costruita nel regno di Napoli.
Fu eretta nel 1171 ad opera del monaco cistercense Giovanni Ferrara, le cui terre furono donate dal conte Riccardo De Sangro.
La badia comprendeva un convento, un romitaggio, un chiostro rettangolare, una fontana e una chiesa a 3 navate.
Si ritiene che sia tra i più importanti complessi di arte gotica in Campania e conobbe tempi di grande splendore.
Infatti, nei primi 30 anni del XIIIsec, quando l’abate Taddeo ebbe modo di stringere l’amicizia con l’imperatore Federico II di Svevia, che lo accolse nell’abbazia due volte, grazie al quale si estese così il dominio di potere dell’abbazia su un vasto territorio che arrivava ad avere possedimenti ad Aversa, Teano, Calvi, Rocca di Mondragone, Capua, Alife, Presenzano, Mignano Monte Lungo, Alvignano, Telese, persino Isernia e Monteroduni in Molise e Troia in odierna Puglia.
L’imperatore aveva posto campo qui per 3gg ed assediò Calvi, Riardo, Vairano, Alife e Venafro.
L’abbazia, oltre ad aver ospitato i cavalieri teutonici e Federico II di Svevia, accolse anche il frate Pietro da Morone, il futuro papa Celestino V, dove aveva studiato nella badia per 18 anni.
All’interno della badia pare si conserva qualche ritratto che raffigura la sepoltura di Malgerio Sorel, un nobile che si fece monaco e lasciò ogni avere all’abbazia.
Nel ritratto si scorge anche la figura del papa Celestino V, l’unico affresco di quest’ultimo, quando era ancora frate, che assistette al funerale dell’amico Malgerio.
La badia era così prosperosa che non sfuggì al triste fenomeno della commenda, cioè fu affidata a prelati, nipoti di papa, o membri di grandi famiglie.
I commendatari, avrebbero dovuto proteggere la badia, invece permisero ad abati disonesti di trafugare ogni titolo di proprietà.
Per questo motivo, nei secoli, pian piano il luogo di culto conobbe inarrestabili periodi di decadenza che portarono alla perdita di tutti gli importanti possedimenti fino alla sua soppressione definitiva del 1807.
L’antica badia si ritrova oggi in uno stato totale di abbandono e scellerato degrado.
http://www.amicideiborghi.it/HOME/storia_archivio/ABBAZIA_FERRARA.htm



CASTELLO SCUNCIO DI PRATA SANNITA
di proprieta’ dell’attuale famiglia Scuncio, sorge su di un naturale costone di roccia, sovrastando il borgo medievale.
Entrambi erano protetti da una cinta muraria di cui se ne vede in alcuni tratti con tanto di merlature sul lato dove scorre il fiume Lete.
Si accedeva al borgo mediante 4 porte: di Rotta Cupa, di Lete, di Santi Janni e di Portelle.
Di origine longobarda, è stato in mano alle nobili famiglie feudatarie dei Capuano, Sanframondo, Rota, Pandone, Invitti e gli Scuncio che tutt’ora i discendenti vi abitano.
--gall.foto Borgo medievale http://www.gruppoarcheologicopratasannita.it/Borgo%20Medioevale.htm
--gall.foto castello http://www.gruppoarcheologicopratasannita.it/Il%20castello%20e%20la%20cinta%20muraria.htm

All’interno del castello ci sono musei della I e II guerra mondiale, museo della civiltà contadina e dell’artigianato e museo del vasaio, curati da Vittorio Scuncio.
--museo I guerra mondiale (fronte italo-austriaco 1915-1918)
--museo II guerra mondiale (dalla Sicilia fino alla liberazione di Milano 1943-1945)
http://www.museincampania.it/spip.php?page=musei_dettaglio&id_museo=106
--museo della civiltà contadina
http://www.museincampania.it/spip.php?page=musei_dettaglio&id_museo=105

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