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Oasi di Montagna di Sopra, ruderi d'Incoronata e Chiesa S.Silvestro

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Oasi di Montagna di Sopra, ruderi d'Incoronata e Chiesa S.Silvestro Empty Oasi di Montagna di Sopra, ruderi d'Incoronata e Chiesa S.Silvestro

Messaggio  Admin Dom Apr 29, 2012 12:59 am

"Oasi di Montagna di Sopra, ruderi d'Incoronata e Chiesa S.Silvestro" Aprile 2012
------Galleria foto:
http://www.flickr.com/photos/78179559@N06/sets/72157629920438901/ (puoi cliccar Slideshow)


CEPPALONI
quasi 3400 ceppalonesi
Il paese di Ceppaloni, che dista dal capoluogo di provincia di BN di 14km ca, sorge su di una rocca soprastante la Valle del fiume Sabato, presso lo Stretto di Barba.

Il termine Ceppaloni deriverebbe da Ara Cibelis cioè luogo di culto legato alla dea Cibele, oppure semplicemente per la presenza di grosse ceppaie di castagno.

La zona risulta abitata sin dai tempi antichi come confermano gli scavi archeologici effettuati riportando alla luce reperti di epoca sannitica-romana.
Infatti nella località Barba, nei pressi dello Stretto, esisteva un roccaforte sannita, in opposizione al campo romano nel territorio di Chianche, con in mezzo il fiume Sabato, per il controllo sul sottostante passaggio della storica Via Antiqua Majore.
All’epoca i romani avevano occupato le terre dei caudini-sanniti beneventane ma non ancora quelle degli irpini della stessa stirpe sannita.

Anche in epoca longobarda vi era l’esigenza delle fortificazioni per il controllo sullo Stretto di Barba, ancora una volta militarmente strategico.
Infatti al di qua di Ceppaloni fu eretto il castello per volere del principe longobardo Radelchi di Benevento, in contrapposizione all’altro principe longobardo Siconolfo di Salerno con la costruzione del castello in territorio di Chianchetelle.

Ad allora Ceppaloni apparteneva al gastaldato di una cittadina che si chiamava Furculo, odierno territorio comunale di Torrioni, mentre Chianchetelle apparteneva al gastaldato di Rota, odierno comune di Mercato Sanseverino.

Le famiglie feudatarie di Ceppaloni furono i Burrello, Raone di Fragneto, Della Marra, d’Avalos, Cosso, Staibano e Pignatelli Della Leonessa.

Da un imprecisato anno, fino al 1100, Ceppaloni appartenne ai monaci dell’abbazia di Montecassino.
--Località/frazioni di Ceppaloni:
Beltiglio, San Giovanni, Barba, Brecciale, Confini, Manni, Martini, Masseria Rotola, Petrara, Ripabianca, Santa Croce, Tressanti, Trocchia, Venaglie.


PAESINO DI BARBA
è il centro storico più importante e più antico del comune di Ceppaloni.
Barba anticamente era denominato Valva, come il guscio della conchiglia che si apre, riferendosi al sottostante Stretto, poi chiamata Balba e quindi Barba.


STRETTO DI BARBA,
per la sua posizione dominante sulla Valle del fiume Sabato, fu usato fin dai tempi antichi.
Al tempo dei sanniti lo Stretto permetteva di collegare a nord l’area beneventana che era in mano ai caudini e a sud l’area avellinese in mano agli irpini, entrambe le tribù erano della stessa stirpe sannita.

Sulle alture circostanti di Barba si noterebbero resti di mura ciclopiche tipicamente sannitiche, nascosti nella fitta vegetazione, taluni distrutti dal passaggio delle antiche mulattiere, poi asfaltate.

Con la venuta dei romani, tale passaggio fu denominato Via Antiqua Majore che collegava a nord la famosa Via Appia diretta a Benevento, e a sud l’antica Abellinum immettendosi sull’antica Via Brutium.

Secondo alcuni strudiosi, forse è lo Stretto di Barba, per il suo aspetto angusto e quindi adatto per l’imboscata, fu teatro della battaglia tra i romani e i sanniti, passata alla storia col nome di Battaglia delle Forche Caudine, dove uscirono sconfitti i romani, e non a Forchia(vicino Arpaise)

CURIOSITA' DI LOC.BARBA E SUOI DINTORNI:
Ancora oggi da quelle parti vi sono delle locuzioni che ricordano un'antichissima memoria a riguardo delle Forche Caudine:
"Nessuno ti vuole mettere la forca"
oppure:
"Non posso andare alla forca".
--Barba ha dato i natali a Padre Innocenzo Polcari, insigne gesuita, grande poeta, latinista, il quale amò tantissimo la sua terra natia ed a cui dedicò tantissime poesie.
--Stretto di Barba delimita le ultime propaggini del Partenio dal Sannio beneventano.
--Lungo il letto del fiume Sabato, all’altezza dello Stretto, si possono scorgere per paio di metri, antichi resti di acquedotto che portava acqua potabile dalle sorgenti di Serino fino a Benevento.
--Secondo la leggenda, anche nello Stretto di Barba avvenivano i riti delle streghe, detti i sabba, cosiccome in un imprecisato luogo periferico di Benevento che era il più celebre.
Le streghe, denominate janare, dopo aver amoreggiato con i diavoli o con lo stesso satana, bivaccavano e danzavano sfrenatamente all’ombra dei secolari alberi di noce fino alle luci dell’alba.
Gli alberi sacrilegi poi, secondo la tradizione, furono fatti distruggere da San Barbato, vescovo di Benevento.
Secondo alcuni studiosi, il sabba delle streghe trae origine dal culto della divinità egiziana Iside, dea della Luna e della Magia, guaritrice del Dio Sole.


MONASTERO DELL'INCORONATA
fu costruito nel 1555 per volere degli eremiti Giulio da Nardò e Giovanni Figuera, su commissione di Gianpietro Carafa, natìo di S.Angelo a Scala, futuro papa Paolo IV.

Il monastero fu dedicato a S.Maria dell’Incoronata e fu consacrato dall’arcivescovo di Benevento nel 1592.

I due eremiti trascorsero oltre un ventennio in eremitaggio presso questo monastero, sul monte Vallatrone.

Dopo varie vicende, il monastero finì con l'essere distrutto dai francesi nel 1806 perché i monaci avevano ospitato il brigante Michele Pezza, detto Fra Diavolo.
A loro volta, i ruderi diedero rifugio ai briganti in epoca post-unitaria. Attualmente ne rimangono purtroppo solo sporadici ruderi.


CHIESA RUPESTRE S.SILVESTRO PAPA
è situata nel territorio comunale di S.Angelo a Scala.
Presenta la facciata barocca con accanto la grotta naturale con una sorgente che viene raccolta in due vasche: una per bagnarsi, l'altra per berla.

Dalle pareti della grotta trasudano acque ritenute miracolose per le loro proprietà terapeutiche in grado di guarire dalle malattie.
Si narra che in passato, le sue acque curative abbiano guarito dalla lebbra per intercessione di papa Silvestro.
Il luogo è meta di pellegrinaggio molto sentito tra i paesi del Partenio.
http://www.irpinianews.it/Comuni/news/news/?news=56804&comune=82










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